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Gli anni '90

Nel Maggio 1990, proprio mentre in Australia veniva approvato l'Orana Regional Development Plan 1 che protegge il famoso Osservatorio di Siding Spring, la XXXIV Assemblea dei Soci della Società Astronomica Italiana, riunita ad Abano Terme, approvò la creazione di una Commissione di Studio sull'inquinamento luminosoinquinamento luminoso coordinamento venne affidato all'avvocato Mario Di Sora che ne era stato promotore. Tra i suoi scopi c'era quello di preparare il testo di una proposta di legge contro l'inquinamento luminosopresentare al Parlamento.

La Commissione avviò la prima analisi conoscitiva sullo stato del cielo negli osservatori astronomici professionali italiani e la presentò alla successiva Assemblea dei Soci proponendo di proseguire sulla strada dello sviluppo di una proposta di legge per la salvaguardia del cielo notturno. Nel frattempo, il Consiglio Direttivo dell Unione Astrofili Italiani (UAI), sotto la presidenza di Giancarlo Favero, aveva deciso di costituire una Commissione per l'Inquinamento Luminoso il cui coordinamento venne affidato all'autore di questo libro che per primo l'aveva proposta. L'attività della Commissione per l'Inquinamento Luminoso si indirizzò subito in alcune direzioni ben definite e complementari all'attività della Commissione della Società Astronomica ItalianaInnanzitutto, rendere consapevoli del problema gli astrofili, dare loro una competenza di base così  da permettere loro di divulgare la conoscenza del problema al grande pubblico grazie alla loro capillare diffusione nel territorio. Poi agire direttamente nei confronti del grande pubblico, anche con la collaborazione del Coordinamento degli Osservatori Popolari Italiani (COAPI). La Commissione UAI presentò ai convegni delle industrie elettrotecniche e degli installatori pressanti inviti a porre attenzione al problema e, al Convegno della Sezione Europea della International Amateurs Astronomers Union, invitò tutte le associazioni europee a coordinarsi nella lotta contro l'inquinamento luminoso.

Mentre in Gran Bretagna la Campaign for Dark Skies, che la British Astronomical Association (BAA) aveva fondato nel 1991, iniziava una consistente serie di attività e di contatti nonché la pubblicazione di una apposita Newsletter, un'importante serie di avvenimenti segnava, nel 1992, il corso della lotta all'inquinamento luminosonostro paese e all'estero. La Commissione per lo studio dell'inquinamento luminosoSocietà Astronomica Italianaal termine del faticoso lavoro di preparazione della proposta di legge per la limitazione dell'inquinamento luminoso e per la protezione degli osservatori astronomici italiani professionali e non professionali. In un fondamentale convegno Mario Di Sora riunì  a Guercino, per discuterne la bozza, i membri della Commissione, i rappresentanti degli Osservatori Astronomici professionali e il coordinatore della Commissione per l'inquinamento luminoso dell'Unione Astrofili Italiani. Pochi mesi dopo la proposta di legge intitolata "Misure urgenti in tema di risparmio energetico da uso di illuminazione esterna e di lotta all'inquinamento luminoso" era pronta e l'Assemblea dei Soci della Società Astronomica Italiana approvò. Essa venne presentata al parlamento e con un intensa serie di contatti la Commissione SAIt le guadagnò appoggio presso numerosi parlamentari di diversi partiti. Intanto per favorire la diffusione della conoscenza del problema tra la gente, la Commissione per l'Inquinamento Luminoso della Unione Astrofili Italianiun questionario intitolato Com'è il cielo della tua città ? e iniziò a raccogliere segnalazioni, fatte da cittadini, di impianti di illuminazione esterna notturna particolarmente inquinanti o di elevato disturbo con Schede di Segnalazione allo scopo preparate. Inoltre avviò anche in Italia il programma di ricerca visuale e fotografico sulla brillanza del cielo denominato SKY WATCH di cui abbiamo già parlato. Infine raccolse una serie di raccomandazioni per gli installatori e progettisti di impianti in una Guida alla progettazione di impianti di illuminazione a basso livello di inquinamento luminoso.

Nel giugno dello stesso anno, a Parigi, l'UNESCO, l'International Astronomical Union e il Consiglio delle Unioni Scientifiche Internazionali (ICSU), patrocinarono un importante Convegno dal titolo "Adverse Environmental Impacts on Astronomy". Lo scopo del convegno, svoltosi nella sede dell'UNESCO, era di rendere coscienti il pubblico e le autorità di quanto l'Astronomia sia sensibile agli effetti dell'ambiente e di come l'intensità con cui l'inquinamento ambientale crea problemi all'Astronomia stia crescendo in modo allarmante. I partecipanti al convegno chiesero all' UNESCO e all'ICSU di usare tutti i mezzi a loro disposizione per combattere il disturbo prodotto dall'ambiente all'Astronomia e che l'UNESCO premesse sugli stati membri affinché approvassero protezioni legali ai loro Osservatori Astronomici nello sforzo di preservare le condizioni di osservazione. Il Direttore dell'UNESCO riportò tale richiesta direttamente all'assemblea dell'ONU. In tale occasione l'UAI e la BAA si trovarono d'accordo sulla necessità di creare un comitato europeo per preparare una petizione alla CEE per chiedere una direttiva comunitaria sull'argomento.

Sempre nello stesso anno, la Biroma Editore pubblicò in Italia il primo libretto sull'inquinamento luminoso (Cinzano 1992) che affrontava in modo organico e sintetico il problema.

Alla fine del 1992, vista la necessità di coordinare sia la strategia nei confronti dei mezzi di informazione per supportare la proposta di legge, che i rapporti con la componente illuminotecnica italiana e con gli enti sovranazionali ed esteri, venne creata una Commissione Bilaterale tra le due Commissioni della Società Astronomica Italiana e dell'Unione Astrofili Italianirimase attiva fino al 1994. Il suo scopo era quello di permettere interscambio di idee e programmi, nonché l'elaborazione di documenti comuni. La commissione bilaterale si riunì  per la prima volta nel novembre 1992 e preparò nei mesi successivi un documento intitolato Raccomandazioni per la progettazione di impianti di illuminazione esterna notturna. Il 18 Settembre 1993, grazie alla collaborazione tra le due Commissioni della Società Astronomica Italiana e dell'Unione Astrofili Italiani, il Coordinamento degli Osservatori popolari italiani (COAPI), l'associazione amici dei planetari e l'Unione Astrofili Bresciani, si svolse la prima edizione della Giornata sul problema dell'inquinamento luminoso che è stata poi ripetuta nell'autunno di ogni anno.

Gli ultimi anni hanno visto ampliarsi sempre di più il consenso e l'appoggio da tutto l'arco politico alla proposta di legge "Misure urgenti in tema di risparmio energetico da uso di illuminazione esterna e di lotta all'inquinamento luminoso", presentata nelle ultime tre legislature alla Camera dei Deputati (atto Camera n.1269 della XI legislatura) e al Senato della Repubblica (atto Senato n. 511 della XII legislatura e atto Senato n.751  della XIII legislatura). I provvedimenti raccolti nella proposta di legge sono stati in gran parte ripresi in altri progetti di legge, anche in ambito regionale (ad es. il progetto di legge regione Veneto no.85). Alcuni di essi hanno ispirato alcuni provvedimenti e regolamenti comunali (ad es. il regolamento dei comune di Firenze e di Frosinone). Inoltre, per favorire quei comuni desiderosi di migliorare la qualità della loro illuminazione, Mario Di Sora ha preparato una bozza di regolamento comunale in accordo con la proposta di legge. Essa è stata presentata nel corso di un importante convegno organizzato dall'Università di Padova e dall'Osservatorio Astronomico di Padova (Asiago, 5-6/10/1995) per discutere il tema Inquinamento luminoso: misure e possibilità di intervento tra astronomi, architetti e ingegneri dell'illuminazione con la presenza di D. Crawford e J. Diaz Castro. Questo convegno è stato interessante non solo perché è stato fatto il punto sulle tecniche disponibili per ottenere una illuminazione di elevata qualità con il minimo inquinamento luminosoesulle relative leggi e normative in preparazione, ma anche perché la prima giornata è stata dedicata ad un workshop scientifico, il primo in Italia, su Monitoraggio e misura dell'inquinamento luminoso nel quale sono stati presentati e discussi i risultati di misure ottenute da alcuni gruppi di ricerca nel nostro paese e all'estero.

Negli ultimi anni è cresciuto anche l'interesse per l'aspetto naturalistico e turistico del cielo notturno. In alcuni parchi naturali (es. il Conero) sono state avviate delle iniziative soprannominate "i parchi delle stelle" per consentire ai visitatori di godere la vista del cielo notturno. I parchi naturali infatti, in particolare quelli di grandi dimensioni, sono tra i pochi luoghi da cui è ancora possibile vedere un cielo notturno pieno di stelle. In alcuni comuni (es. Feltre, Sospirolo, Riposto) sono state svolte delle serate di osservazione pubblica del cielo con spegnimento dell'illuminazione. Talora è stato tentato un abbinamento tra visione del cielo e concerto musicale o recitazione di poesie (es. Osservatorio Serafino Zani, Lumezzane) Queste serate che hanno un analogo nelle "Night of the stars" organizzate in molti paesi (es. Australia, Belgio, Gran Bretagna, Giappone, Olanda, Spagna e USA) hanno riscosso un grande successo. L'impatto che ha sulla gente la possibilità di vedere il cielo è cresciuto a tal punto che una ditta di materiale illuminotecnico ha utilizzato nella sua campagna pubblicitaria sui maggiori quotidiani (es. La Repubblica) slogan del tipo "Chi ha rubato la Via Lattea ?", "Per chi avrà la fortuna di vedere cadere una stella.".

Recentemente in ambito UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) è stato avviato lo studio di una norma tecnica sull'inquinamento luminoso cui dovranno attenersi gli impiantisti nell'allestimento degli impianti. (N.d.R. era il 1997)


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Pierantonio Cinzano
3/12/1998