Alcuni programmi di osservazione, come quello avviato dalla Agenzia di protezione ambientale in Giappone, dalla International Dark-Sky Association USA, dalla British Astronomical Association in Gran Bretagna e dalla Commissione per l'Inquinamento Luminoso dell'Unione Astrofili Italiani in Italia, si basano su semplici stime della magnitudine limite visuale fatte su campi di stelle di magnitudine nota. Occorre però lavorare in notti senza luna, limpide e in orari in cui la luce del sole sia del tutto sparita dal cielo. Tali stime sono sensibili alle caratteristiche variabili dell'assorbimento atmosferico e alla sensibilità dell'occhio dell'osservatore. Però se esse sono eseguite da numerosi osservatori nello stesso luogo in modo da poter fare una media, e sono proseguite per molti notti limpide durante l'anno, esse permettono di ottenere con indagine statistica una misura finale che può essere sufficientemente accurata. Una correzione anche approssimata per l'estinzione media permette quindi di ricavare la brillanza del cielo in quel luogo. Serie di osservazioni ripetute a distanza di anni possono mettere in evidenza le variazioni di brillanza del cielo. Studi di questo tipo sono stati fatti da Upgren (1991) e da Isobe (1991).
Il Programma SKY WATCH è stato avviato originariamente in  
Giappone da parte dell'Agenzia giapponese per la protezione  
dell'ambiente, in seguito è stato diffuso in tutto il mondo dalla International Dark-Sky Associationein  
Italia dall'Unione Astrofili Italianila rivista L'Astronomia (Cinzano e Vanin  
1992). Esso prevede l'osservazione visuale, a occhio nudo, e/o con  
il binocolo 
oppure l'osservazione fotografica, delle Pleiadi, un gruppo di  
stelle facile da identificare nella costellazione del Toro,  
visibile dall'Italia per circa 10 mesi all'anno (La  
migliore visibilità si ha da Novembre a Febbraio)  
e che quando passa al meridiano raggiunge una settantina di gradi  
di altezza. 
Gli osservatori devono compilare un semplice  
rapporto osservativo
 in  
qualunque luogo essi si trovino, sia  esso un sito molto scuro che un sito urbano, centrale o periferico, purché la stima visuale sia effettuata in notti limpide, con cielo  
completamente sereno, senza luna, con le Pleiadi ben alte  
sull'orizzonte dopo aver atteso almeno 20 minuti che l'occhio si  
adatti all'oscurità.  
Sono utili più rilievi nello stesso luogo in notti diverse, o da  
siti diversi nella stessa notte ed osservazioni in  
gruppo purché ogni osservatore compili la propria scheda senza  
scambiare con gli altri la propria opinione, in modo da non essere   
influenzato dagli altri nella stima.  
Il programma prevede che i possessori di 
una macchina fotografica possano   
estendere il proprio contributo riprendendo tre volte le Pleiadi  
con una macchina fotografica montata su cavalletto, con  un  
obiettivo da 50 mm aperto a f/4, pellicola per diapositive da 400  
ISO sviluppata con processo standard, ed esposizioni da 80, 150 e  
300 secondi. Le riprese devono essere fatte contemporaneamente  
ad una stima visuale e possono essere ripetute in notti  
successive o in altri luoghi. Per informazioni su questo programma di  
ricerca (ancora in corso) consigliamo il lettore di contattare la  
Unione Astrofili Italianiøla International Dark-Sky Association.