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La brillanza del cielo causata da una città, ad una certa  
distanza angolare z dallo zenith, varia con la distanza dalla  
città.
Walker (1977) ha misurato la differenza Q tra la  
brillanza del cielo a 45truept 
dallo zenith, in direzione di una  
città e nella direzione opposta, per diverse distanze dalla  
città americana di Salinas (68600 abitanti). I valori di Q  
ottenuti sono ben rappresentati in funzione della distanza D dalla  
legge : 

(81)
Bertiau, de Graeve e Treanor (1973) hanno misurato nel 1971 la  
brillanza del cielo allo zenith a diverse distanze dalle  
città di Roma (2600000 abitanti), L'Aquila (61000 abitanti) e  
Teramo (48000 abitanti). Essi sono riusciti ad ottenere un buon  
accordo con le osservazioni per tutte e tre le città applicando  
una legge di propagazione  ottenuta da Treanor (1973) con un semplice modello  
tenendo conto di una doppia diffusione in un modo simile a quello  
illustrato nella sezione 2.4.2: 

(82)
ove D è la distanza dalla sorgente di inquinamento luminosokm, P la  
popolazione in unità di 105 , a è un coefficiente di  
sviluppo economico, da essi introdotto, che per Roma vale 1, ed S  
è in unità della brillanza naturale del cielo. Essi utilizzarono questa
legge per calcolare la brillanza del cielo prevista nel nostro Paese (Bertiau
et al.1973). I loro risultati sono illustrati nella figura 4.1 a pagina
. 
Walker (1977) provò ad applicare la legge di Bertiau, de Graeve e  
Treanor (1973) alle sue osservazioni di Salinas ed ottenne un  
generale accordo con i valori sperimentali fatta eccezione per  
l'intervallo 24-35 km. Occorre tener presente però che la legge  
si riferisce alla brillanza allo zenith mentre le osservazioni di  
Walker si riferiscono alla differenza fra le brillanze a 45truept 
verso la città e dalla parte opposta. Quindi non ci si può  
aspettare nulla di più di un accordo approssimativo.
Un espressione simile a quella di Bertiau, de Graeve e Treanor  
(1973) è stata  
proposta da)  Berry (1976): 

(83)
ove a1 , a2 , a3 , a4  e a5  sono costanti, P  
è la popolazione, D la distanza e la brillanza S va misurata in  
S10 (si veda il capitolo sulle unità di misura). 
Modelli più complessi (Garstang 1986) mostrano che la brillanza  
del cielo allo zenith decresce con la distanza in modo non  
lineare. Se si scrive 

(84)
si trova che il coefficiente 
 diventa più negativo al  
crescere della 
distanza e, per città molto popolate capaci di inviare luce anche  
molto 
lontano, può arrivare anche ad 
. L'esponente  
 diventa più negativo 
anche al crescere della percentuale di aerosoli  rispetto alle  
molecole, cioè 
al diminuire della limpidezza dell'aria.
Garstang (1989) ha mostrato come l'effetto della curvatura della  
superficie 
terrestre non è trascurabile per distanze oltre i 50 km e fa si  
che la 
brillanza dovuta alle grandi città molto distanti decresca più  
di quanto 
accadrebbe se la terra fosse piatta. Alla distanza di 50 km la  
differenza nella 
brillanza vicino allo zenith tra i risultati di modelli che  
tengano conto o 
meno della curvatura terrestre è del 2% circa.
L'effetto della foschia e, in generale, l'effetto di un aumento  
della quantità di 
aerosoli  consiste nell'aumentare la brillanza del cielo allo  
zenith nelle vicinanze delle sorgenti di inquinamento luminoso
effetto dell'aumento della diffusione. Tuttavia la brillanza  
decresce in luoghi 
situati sufficientemente lontano dalle sorgenti per effetto  
dell'aumento dell'estinzione .
 
 
 
  
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Pierantonio Cinzano
3/12/1998