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3) Limitazione dell'abbagliamento

L'osservatore, quale ad esempio  l'automobilista, riceve la luce proveniente dal fondo stradale con angoli molto piccoli rispetto al piano stradale. La semplice legge della riflessione indica perciò che per sfruttare nel modo migliore quel comportamento misto di riflessione e diffusione che ha la superficie stradale, occorre che i raggi che incidono su di essa abbiano angoli molto grandi rispetto la verticale, il massimo avendosi quando l'angolo di incidenza è uguale a quello sotto cui l'osservatore riceve tale luce. Nella ricerca di questo obbiettivo, però, bisogna che l'armatura della lampada schermi bruscamente tutta la luce al di sopra di un certo angolo limite rispetto la verticale, altrimenti questa luce arriva negli occhi dell'automobilista che verrà abbagliato. Occorrerà cercare un compromesso tra queste due opposte esigenze.

L'abbagliamento si distingue[*] in fisiologico e psicologico. Il primo si quantifica come rapporto percentuale tra la differenza di luminosità della sorgente di abbagliamento e dello sfondo rispetto la luminosità di quest'ultimo. Il secondo, che è meno grave perché si limita a produrre un affaticamento della vista, si quantifica attraverso l'indice G che va da 1 per un abbagliamento non tollerabile a 9 per un abbagliamento non avvertibile. La Commission Internationale de l'EclairageCIE 1972, 1976) nelle sue raccomandazioni richiede che $(\Delta L /L)\le 0.05$ ed $G\ge7$ nelle autostrade, $(\Delta L/L)\le 0.10$ ed $G\ge6$ nelle strade di scorrimento negli abitati e $(\Delta L/L)\le 0.20 $ ed $G\ge 5$ in quelle residenziali e commerciali. Purtroppo i progettisti, preoccupati solo di limitare l'abbagliamento per l'automobilista, si limitano, e nemmeno sempre, a mantenere basso il precedente rapporto tra luminosità del punto luminoso visto dall'automobilista e livello dell' illuminazione della superficie stradale, senza curarsi del valore assoluto della quantità di luce che l'apparecchio invia fuori dalla zona di suolo stradale che deve illuminare. È questo valore assoluto che produce l'inquinamento ottico e l'inquinamento luminoso.


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Pierantonio Cinzano
3/12/1998