Nel 1979 la Commissione 50 (Identificazione e protezione dei siti osservativi esistenti e potenziali) dell'International Astronomical Unionò all'Assemblea Generale un rapporto (Smith 1979) contenente i livelli della luminosità artificiale del cielo che potevano essere ritenuti accettabili. Ecco il testo tradotto dei punti 2.1, 2.2 e 2.3 di tale documento:
1) L'illuminazione artificiale illumina il cielo sottoforma sia di luce continua (bianca) che di righe spettrali prodotte in diversi tipi di lampade ai vapori metallici. Questa luce è diffusa indietro dal cielo e forma un fondo luminoso contro il quale ogni sorgente astronomica deve essere rivelata. Un fondo naturale già esiste sia come luce continua da stelle, luce zodiacale e airglow atmosferico, sia come radiazione in righe spettrali dall'airglow.
2) Luce continua. Il limite alla sensibilità dovuto al fondo  
di luce bianca si aggrava in proporzione al totale  
dei contributi naturale ed artificiale. Un contributo del 10% oltre il  
livello 
naturale, che quindi peggiora la sensibilità di un telescopio  
dello stesso fattore, è in genere considerato il limite massimo  
tollerabile in circostanze ideali, eccetto per gli studi  
dell'airglow stesso che possono richiedere condizioni più  
stringenti. Questo livello della brillanza del cielo dovuto  
all'illuminazione artificiale si intende per una elevazione di 45  
truept 
sopra l'orizzonte e per lunghezze d'onda da 300 nm a 1000  
nm (nanometri). Questa considerazione conduce alla Raccomandazione  
No.1.
Raccomandazione 1.
L'aumento della brillanza del cielo ad un elevazione di 45 truept 
dovuta a luce artificiale diffusa dal cielo limpido non deve  
eccedere il 10% del più basso livello naturale in qualunque  
parte dello spettro tra 300 nm e 1000 nm (nanometri) eccetto per  
l'emissione discreta da lampade al sodio a bassa pressione 
 come  
stabilito nella Raccomandazione 2 (nelle vicinanze della lunghezza  
d'onda di 550 nm)
(Il livello naturale della radiazione continua  
del cielo buio allo zenith, osservata da un buon sito di  
osservatorio, è approssimativamente 10 Rayleigh per nanometro,  
pari a 2.0 10-8  stilb o 2 10-4  cd m-2  
nell'intervallo visibile. Questo livello corrisponde ad una stella  
di 21.6 mag per secondo di arco quadrato. Questi valori possono  
essere ricavati dalla brillanza media citata da C. W. Allen,  
Astrophysical Quantities, 3rd ed., p.134, Athlone Press, 1973. La  
brillanza ad un elevazione di circa 45 truept 
è circa il 5%  
maggiore di quella allo zenith.)
.
3) Radiazione in righe spettrali. Considerazioni simili a quelle applicate alla luce bianca valgono anche per la luce artificiale concentrata in righe spettrali, come avviene nelle lampade al sodio, ai vapori di mercurio o agli joduri metallici. Alcune delle righe spettrali nella radiazione proveniente da alcuni tipi di queste lampade sono presenti in natura nell'airglow e il criterio per stabilire il livello del disturbo deve quindi essere legato alla loro intensità nell'airglow. Le altre righe spettrali saranno generalmente più nocive. Nella regione dell'ottico, la luce da lampade al sodio a bassa pressione è per lo più confinata ad una stretta coppia di righe spettrali, le righe D del sodio, che coincidono con forti righe dell'airglow. Poiché le righe dell'airglow sono intense e variabili, è improbabile che la sensibilità delle osservazioni astronomiche sia seriamente colpita se la luminosità del cielo dovuta alle righe D del sodio dell'illuminazione artificiale non eccede la minima emissione naturale dell'airglow. Questo criterio va applicato nell'intervallo di lunghezza d'onda di 1 nanometro contenente le due righe D. Questa considerazione porta alla Raccomandazione 2.
Raccomandazione 2.
L'aumento della brillanza del cielo ad un elevazione di 45truept 
dovuta alla luce artificiale di lampade al sodio a bassa 
pressione, intesa come intensità totale entro la banda da 588.8  
nm a 589.8 nm (nanometri) di lunghezza d'onda, non deve  
superare il livello minimo totale della radiazione naturale entro  
la stessa banda (il livello minimo in un buon sito di osservatorio  
può essere assunto per gli scopi di questa raccomandazione pari  
a 30 Rayleigh; Allen, op. cit., p.135)
.