Comunicato
                                Stampa
                                28
                                ottobre 2001 - PLENILUNIO, MA SENZA
                                LUNA 
                                 Diffuso
                                oggi il Rapporto ISTIL 2001 sullo stato del
                                cielo notturno in Italia: 7 italiani su 10
                                vivono in un perenne "plenilunio
                                artificiale" causato dall'inquinamento
                                luminoso. 
           
        For
        immediate release                 
        download comunicato in PDF
          
        download
        Rapporto ISTIL 2001
             
        Il
        rapporto ISTIL 2001 presentato sabato al Congresso Annuale di Cielobuio
        - Coordinamento per la protezione del cielo notturno è disponibile
        ufficialmente da oggi nel sito www.istil.it
         
        Padova,
        28 ottobre 2001. L'inquinamento luminoso prodotto dall'illuminazione
        delle città causa per sette italiani su dieci un vero e proprio "plenilunio
        artificiale": infatti il cielo notturno nel luogo ove essi vivono
        è più luminoso di quanto si misura nelle notti prossime al plenilunio
        in siti astronomici non inquinati. E' uno dei risultati del Rapporto
        ISTIL 2001 - Stato del cielo notturno e inquinamento luminoso in Italia,
        presentato sabato scorso al Congresso Annuale di Cielobuio svoltosi
        all'Osservatorio Astronomico di Brera-Merate e disponibile da oggi nel
        sito Internet www.istil.it.
        L'Istituto di Scienza e Tecnologia dell'Inquinamento Luminoso (ISTIL),
        è un ente senza fini di lucro che ha come scopo lo sviluppo e la
        promozione della ricerca scientifica sull'inquinamento luminoso nonché
        lo sviluppo e la diffusione di tecnologie e metodi per limitare i suoi
        effetti sull'ambiente. Cielobuio, Coordinamento per la protezione del
        cielo notturno, è la attiva associazione che ha promosso la legge
        contro l'inquinamento luminoso della Regione Lombardia n.17 del 27 Marzo
        2000, considerata la migliore legge di questo tipo attualmente in vigore
        in Italia e una delle migliori nel mondo. In suo onore è stato dato
        questo nome ad un pianetino recentemente scoperto (13777 - Cielobuio).  
          
        Il
        Rapporto ISTIL 2001 è stato patrocinato dall'International Dark-Sky
        Association, l'organizzazione che combatte l'inquinamento luminoso nel
        mondo, ed è basato su misure ottenute con i satelliti del Defence
        Meteorological Satellite Program dell'aeronautica militare statunitense.
        Lo hanno preparato l'astronomo Pierantonio Cinzano e il fisico Fabio
        Falchi dell'ISTIL in collaborazione con il geofisico Christopher Elvidge
        del NOAA National Geophysical Data Center. Dalle misure delle emissioni
        di luce artificiale fatte con satelliti, tenendo conto della
        propagazione della luce nell'atmosfera, i tre ricercatori hanno ottenuto
        una serie di mappe che mostrano l'estensione e l'intensità
        dell'inquinamento luminoso in Italia, la luminosità del cielo, la
        visibilità delle stelle, la perdita di visibilità ed una serie di
        indicatori della situazione della popolazione e del territorio nelle
        regioni e nelle province. Alcuni risultati del Rapporto ISTIL 2001 erano
        stati anticipati in occasione della nona edizione della Giornata
        nazionale contro l'Inquinamento Luminoso (13 ottobre 2001; si veda il
        comunicato stampa su www.istil.it). I tre studiosi sono noti per aver di
        recente completato il primo atlante mondiale della brillanza artificiale
        del cielo notturno, che apparirà a Dicembre nella prestigiosa rivista
        scientifica della Royal Astronomical Society.  
          
        L'alterazione
        della quantità naturale di luce presente nell'ambiente notturno
        provocata dall'immissione di luce artificiale è un vero e proprio
        inquinamento. Per il Dizionario Devoto - Oli inquinamento significa
        "alterazione di un qualsiasi elemento o di una qualsiasi sostanza
        naturale" e per lo Zingarelli 2001 "introduzione nell'ambiente
        di sostanze o di fattori fisici in grado di provocare disturbi o danni
        all'ambiente stesso". E "disturbi" all'ambiente e alla
        salute degli esseri che ci vivono (animali, piante e uomo)
        l'inquinamento luminoso ne produce tanti, documentati da centinaia di
        studi scientifici e rapporti. Sono ancora poco noti perché questo campo
        di studi si è sviluppato da poco tempo (un parziale elenco
        bibliografico si trova su http://debora.pd.astro.it/cinzano/refer/node8.html).  
          
        Spiegano
        Pierantonio Cinzano e Fabio Falchi, autori del Rapporto: "L'aumento
        della luminosità del cielo notturno è soltanto uno dei molti effetti
        dell'inquinamento luminoso, ma è il più noto perché è molto evidente.
        E' grave perché mette in gioco la percezione del Universo attorno a noi,
        sul quale il cielo stellato costituisce l'unica "finestra"
        disponibile per la popolazione. Ci sottrae un elemento fondamentale per
        la cultura, sia umanistica che scientifica, e una componente importante
        del patrimonio paesaggistico. Costituisce infine un inutile spreco
        energetico ed economico. Con il ritmo di crescita attuale
        dell'inquinamento luminoso, dell'ordine del 10% all'anno in Italia, i
        problemi da esso prodotti non faranno che aggravarsi rapidamente."  
          
        Le
        regole della legge contro l'inquinamento luminoso della Regione
        Lombardia n.17 del 27 Marzo 2000 possono essere utilizzate ovunque,
        anche fuori dalla Lombardia, come guida ad una corretta illuminazione
        che minimizzi l'impatto sul cielo notturno. Conclude Pierantonio
        Cinzano: "E' auspicabile che le organizzazioni degli
        illuminotecnici, dei produttori di energia elettrica e dei produttori di
        apparecchi di illuminazione abbandonino la difesa di pratiche
        illuminotecniche inadeguate che non garantiscono una appropriata
        limitazione dell'inquinamento luminoso (es. la norma UNI 10819) e
        indirizzino lo sviluppo dell'illuminotecnica verso il rispetto
        dell'ambiente prendendo le mosse proprio da questa ottima legge." 
          
        
        
                         
                         
                         
                         
                         
                         
                        Ulteriori
                        informazioni 
                        
                        
                         Per informazioni www.istil.it.
                         
         
                          
                        Ulteriori
                        informazioni sugli altri studi sull’inquinamento
                        luminoso del Dr. Cinzano e colleghi si trovano su www.inquinamentoluminoso.it/dmsp/
                        e www.inquinamentoluminoso.it/istil/press/
                        
                         
                         
                        
                        
                         
        Sull’Atlante
        mondiale della brillanza artificiale del cielo notturno si veda anche la
        nota ANSA 
        http://wwww.ansa.it/notiziari/scienza/20010919002531980889.html.
        
        
         
         
        
         
        Figura
        1:  Frontespizio del
        Rapporto ISTIL 2001 - Stato del cielo notturno e inquinamento luminoso
        in Italia 
        
        
        
         
        
        La
        figura si può scaricare in formato TIF da 
         www.inquinamentoluminoso.it/istil/press/pr1b.tif 
        
        
         
         
        
        Credits:
        Copyright ISTIL 2001. 
        
         
         
         
         
        Figura
        2:  Visibilità
        delle stelle e perdita di visibilità
        
        
        
        
        La
        figura si può scaricare in formato JPEG da  
        www.inquinamentoluminoso.it/istil/press/pr1a.jpg 
         
        
          
                            Didascalia: La mappa
                            a sinistra mostra la visibilità delle stelle in
                            Italia e la mappa a destra mostra la perdita di
                            magnitudine ossia il peggioramento della visibilità
                            delle stelle prodotto dall'inquinamento luminoso. 
                            Credits: P. Cinzano,
                            F. Falchi (University of Padova), C. D. Elvidge (NOAA
                            National Geophysical Data Center, Boulder).
                            Copyright ISTIL 2001. 
                            Scala dei colori:
                            nella mappa di sinistra ogni livello colorato della
                            scala corrisponde a 0.25 magnitudini, l'unità usata
                            dagli astronomi per indicare la luminosità delle
                            stelle; nella mappa a destra ogni livello indica una
                            perdita di 0.2 magnitudini. 
                            Si noti che in alcune
                            zone delle alpi c'e' la stessa visibilità stellare
                            che c'e' nelle zone non inquinate in mezzo al mare.
                            Potrebbe perciò sembrare che queste aree non siano
                            inquinate, ma in montagna la trasparenza del cielo
                            è maggiore che a livello del mare e quindi si
                            dovrebbero osservare stelle più deboli. Non si
                            osservano perché in realtà quelle montagne sono
                            inquinate, come è evidente nella mappa di destra
                            che mostra la perdita di magnitudine. 
                            
							  |