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La dispersione di luce

 

La dispersione di luce nel cielo da parte di un impianto è dovuta a tre diversi fenomeni. Il primo è l'irraggiamento diretto in cielo dovuto in genere ad armature mal progettate o male installate, il secondo è la diffusione della luce emessa dalle lampade nel suo percorso fino alla superficie da illuminare ed il terzo è la riflessione e la diffusione da parte delle superfici illuminate. Esamineremo ora i tre fenomeni citati che costituiscono la sorgente della luminosità artificiale del cielo notturno.

Detta $\epsilon_{k}$ la frazione di luce dispersa direttamente sopra l'orizzonte dal punto luce k-esimo, $\eta_{k}$ la frazione di luce che subisce diffusione nel percorso fra la lampada e l'area da illuminare e jk la frazione di luce riflessa in cielo dall'area illuminata, se $\Phi_{k}$ è il flusso totale emesso dal punto luce, la quantità totale di luce emessa in cielo da un impianto è: \begin{equation}
L=\sum_{k} \Phi_{k}\left[\epsilon_{k}+\left(1- 
\epsilon_{k}\ri...
 ...ilon_{k}-\left(1- 
\epsilon_{k}\right)\eta_{k}\right)j_{k}\right] \end{equation}

(1)


che si può scrivere anche:  \begin{equation}
L=\sum_{k} \Phi_{k}\left[\epsilon_{k}+\left(1- 
\epsilon_{k}\right)\left(\eta_{k}+ 
\left( 1-\eta_{k} \right) 
j_{k}\right)\right] \end{equation}

(2)


Nella pratica si può sostituire la precedente sommatoria con la espressione seguente che fa riferimento ai valori medi delle quantità $\Phi_{k}, \epsilon_{k}, \eta_{k}, \j_{k}$ : \begin{equation}
L\approx n\overline{\Phi} 
\left(\overline{\epsilon}+ 
\left(1-...
 ...+ 
\left( 1-\overline{\eta} \right) 
\overline{j}\right) 
\right) \end{equation}

(3)


ove n è il numero di punti luce dell'impianto.



 
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Pierantonio Cinzano
3/12/1998